MAROCCO IN SOLITARIA - IL FOTORACCONTO
Marocco in solitaria - Un viaggio nel deserto affrontando montagne, neve e pregiudizi.
Il fotoracconto è viaggio per immagini: possiamo collocarlo se vogliamo tra la prosa di un libro e tra una album fotografico. Riassumere 3500 chilometri di viaggio, incontri e anneddoti in poche foto è un compito arduo che comporta per forza di cose una selezione del materiale. Buona visione/lettura.
ITINERARIO
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Il viaggio inizia quando inizi a pensarci.
E' successo tutto molto velocemente: Curiosavo in libreria quando mi accorsi di essere nella sezione viaggi. I libri si presentavano tutti uguali, mostrando orgogliosi il logo della loro casa editrice. Scorrendoli con gli occhi venni ipnotizzato da una scritta: "Marocco".
Ad un tratto il JD (SCRUBS) che c'è in me prese il sopravvento e venni catapultato in immense distese di sabbia, paesaggi torridi e profumo di cumino. Deciso, parto per il Marocco! E' da molto tempo che viaggio sia in compagnia che in solitaria. Ho fatto viaggi in auto stando via anche per mesi e viaggiato in moto in lungo ed in largo per l'Europa ma questa è stata senza dubbio un’esperienza nuova in quanto per la prima volta ho potuto guidare ed esplorare una parte, anche se piccolissima, di un nuovo continente: l’Africa.
E' successo tutto molto velocemente: Curiosavo in libreria quando mi accorsi di essere nella sezione viaggi. I libri si presentavano tutti uguali, mostrando orgogliosi il logo della loro casa editrice. Scorrendoli con gli occhi venni ipnotizzato da una scritta: "Marocco".
Ad un tratto il JD (SCRUBS) che c'è in me prese il sopravvento e venni catapultato in immense distese di sabbia, paesaggi torridi e profumo di cumino. Deciso, parto per il Marocco! E' da molto tempo che viaggio sia in compagnia che in solitaria. Ho fatto viaggi in auto stando via anche per mesi e viaggiato in moto in lungo ed in largo per l'Europa ma questa è stata senza dubbio un’esperienza nuova in quanto per la prima volta ho potuto guidare ed esplorare una parte, anche se piccolissima, di un nuovo continente: l’Africa.
Il trasferimento Jesi (AN) - Genova scorre veloce tra temperature prossime agli 0°C. Nella testa un solo pensiero: "Dove diavolo sto andando? Lo sto facendo sul serio? Cercando le risposte a tali domande noto auto cariche come muli mi fanno capire di essere arrivato al Check-in del porto. Accendo una sigaretta, prendo biglietti e passaporto, richiudo la valigia, giro la chiave e...nulla, la moto non da segni di vita. Traduco l'accaduto come un segno premonitore che "questo viaggio non s'ha da fare"...
Dunque, giro la chiave e la moto non da segni di vita. Inizio ad interpellare il calendario ecclesiastico ma nessuno risponde, continuo a spinta verso la nave, porto a termine il rituale burocratico e mi fermo in uno spiazzo. Giro e rigiro la chiave nella speranza che qualcosa cambi, nulla. "Cavolo, ma se non da alcun segno di vita provo a controllare i morsetti della batteria". Smonto la fiancatina e guardo la batteria come si guarda una piscina piena di vinavil (cit) : completamente secca nonostante manutenzione minuziosa e mai segni di cedimento! Devo inventarmi qualcosa. Mi avvicino con fare disinvolto a 2 operai del porto a bordo del loro furgoncino, faccio il ruffiano e li convinco (soldi cash) a portarmi al più vicino motoricambi aperto di sabato pomeriggio.
IO: "Salve, ho la nave che parte tra un'ora e ho bisogno assolutamente di una batteria per la mia moto!"
NEGOZIANTE: "Ho questa ma dopo aver messo l'acido devi caricarla per una decina di ore"
IO:"Al litio hai niente?"
NEGOZIANTE: "No, mi dispiace, per la tua non ho niente"
IO: "Dammene una a caso basta che sia più piccola"
NEGOZIANTE: "Sicuro?"
IO: "SI!"
Torno, monto la nuova batteria ed entro in nave.
Dunque, giro la chiave e la moto non da segni di vita. Inizio ad interpellare il calendario ecclesiastico ma nessuno risponde, continuo a spinta verso la nave, porto a termine il rituale burocratico e mi fermo in uno spiazzo. Giro e rigiro la chiave nella speranza che qualcosa cambi, nulla. "Cavolo, ma se non da alcun segno di vita provo a controllare i morsetti della batteria". Smonto la fiancatina e guardo la batteria come si guarda una piscina piena di vinavil (cit) : completamente secca nonostante manutenzione minuziosa e mai segni di cedimento! Devo inventarmi qualcosa. Mi avvicino con fare disinvolto a 2 operai del porto a bordo del loro furgoncino, faccio il ruffiano e li convinco (soldi cash) a portarmi al più vicino motoricambi aperto di sabato pomeriggio.
IO: "Salve, ho la nave che parte tra un'ora e ho bisogno assolutamente di una batteria per la mia moto!"
NEGOZIANTE: "Ho questa ma dopo aver messo l'acido devi caricarla per una decina di ore"
IO:"Al litio hai niente?"
NEGOZIANTE: "No, mi dispiace, per la tua non ho niente"
IO: "Dammene una a caso basta che sia più piccola"
NEGOZIANTE: "Sicuro?"
IO: "SI!"
Torno, monto la nuova batteria ed entro in nave.
E' prevista una traversata del Mediterraneo lunga 50 ore. La cosa può spaventare ma all'interno della nave ci sono bar, ristorante, shop, cinema, spettacoli di musica dal vivo...una sorta di piccolo club ambulante. Faccio amicizia con gli altri due (unici?) italiani a bordo e uno mi racconta che esporta prodotti tipici in Spagna e l'altro ha esportato se stesso in Portogallo: sta per diventare uno dei tanti pensionati all'estero che traggono enormi benefici fiscali!
Lo sbarco a Tangeri è qualcosa di assurdo: una lunghissima fila di auto disposte casualmente e ferme per i controlli, nessuno parla inglese, nessuno sa dirmi neanche gesticolando cosa devo fare o dove devo andare per ottenere i permessi di uscita dal porto. Vengo rimbalzato da un poliziotto all'altro e tutti che sembrano lavarsene le mani indaffarati nei controlli delle auto. La moto è parcheggiata ormai da 30 minuti e nel frattempo si è fatto buio così decido di affrontare le cose di petto come mio solito: alzo la voce con il primo poliziotto che incrocio e chiedo a gran voce cosa devo fare. Come per magia compilo le scartoffie, faccio un'assicurazione temporanea per transitare in marocco e sono pronto per cercare un posto per dormire.
Lo sbarco a Tangeri è qualcosa di assurdo: una lunghissima fila di auto disposte casualmente e ferme per i controlli, nessuno parla inglese, nessuno sa dirmi neanche gesticolando cosa devo fare o dove devo andare per ottenere i permessi di uscita dal porto. Vengo rimbalzato da un poliziotto all'altro e tutti che sembrano lavarsene le mani indaffarati nei controlli delle auto. La moto è parcheggiata ormai da 30 minuti e nel frattempo si è fatto buio così decido di affrontare le cose di petto come mio solito: alzo la voce con il primo poliziotto che incrocio e chiedo a gran voce cosa devo fare. Come per magia compilo le scartoffie, faccio un'assicurazione temporanea per transitare in marocco e sono pronto per cercare un posto per dormire.
Sono in un altro mondo. Sembra l'Italia del dopoguerra. Povertà , tanta povertà , gente che vive in case semidistrutte, bambini che giocano nel fango e muli stracarichi che trasportano cibo. I pregiudizi sono forti ma la curiosità lo è di più.Guido attraverso paesaggi più simili al nord italia di quanto si pensi: la zona settentrionale del Marocco è verde e montuosa. Arrivo a Chefchaouen, la "città blu", dopo essere riuscito nell'impresa di configurare lo smartphone per la nuova sim marocchina. Si respira un'aria di festa, il souk (mercato) pullula di vita, cibo e chiasso.
A notte fonda giungo a Fes, la più antica delle città imperiali. Ne approfitto per riempire il serbatoio e vengo adescato da un marocchino che parla perfettamente italiano. "Conosco un riad molto buono a 200 DH!" (20€) Accetto perchè è simpatico ed essendo ormai notte fa piacere non dover cercare un posto per dormire. La ragazza che gestisce il riad sbriga velocemente tutte le formalità e mi offre un tè alla menta di benvenuto (una goduria).
A notte fonda giungo a Fes, la più antica delle città imperiali. Ne approfitto per riempire il serbatoio e vengo adescato da un marocchino che parla perfettamente italiano. "Conosco un riad molto buono a 200 DH!" (20€) Accetto perchè è simpatico ed essendo ormai notte fa piacere non dover cercare un posto per dormire. La ragazza che gestisce il riad sbriga velocemente tutte le formalità e mi offre un tè alla menta di benvenuto (una goduria).
I marocchini non sono stupidi: nella Medina di Fès è praticamente impossibile fare foto senza essere assalliti (o meglio assillati) dalle continue richieste di soldi in cambio. Eppure, se si prova a chiedere con gentilezza, acconsentono molto più facilmente. Una persona del posto mi ha confermato l'esistenza di questo comportamento ma ha anche cercato di farmi capire che un po' è colpa anche dei turisti. Le medine in Marocco sono ancora il fulcro della vita della città dove risiedono le attività commerciali ma anche gli abitanti e vedere ogni giorno orde di turisti con smartphone e fotocamere scattare senza sosta senza considerare l'elemento umano, li fa sentire un po' come degli animali da circo da fotografare.
Prendo atto che la medina di Fes è troppo "labirintica" per essere girata senza una guida. Ne trovo una ufficiale disposta ad accompagnarmi fino all'ora di pranzo. Per tutti gli interessati: molti si dichiareranno guide ufficiali ma nella maggioranza dei casi saranno solo persone che hanno fiutato la possibilità di fare qualche soldo e vi porteranno nelle botteghe di parenti e amici per comprare, comprare e comprare.
Prendo atto che la medina di Fes è troppo "labirintica" per essere girata senza una guida. Ne trovo una ufficiale disposta ad accompagnarmi fino all'ora di pranzo. Per tutti gli interessati: molti si dichiareranno guide ufficiali ma nella maggioranza dei casi saranno solo persone che hanno fiutato la possibilità di fare qualche soldo e vi porteranno nelle botteghe di parenti e amici per comprare, comprare e comprare.
La vita nella medina pullula di colori, odori e sapori. E' davvero difficile descrivere la sensazione che si prova man mano che ci si addentra per i vicoli, ogni angolo nasconde un nuovo scorcio. Si può incontrare il macellaio che espone la sua carne cruda appesa in mezzo alla strada, il fornaio e le sue pagnotte accatastate sullo stesso piano di legno su cui salirà in piedi per uscire dalla bottega (le botteghe non hanno le porte) o il gruppo di donne con il velo che vanno a fare spesa. Non mancano ovviamente i muli e i motorini carichi come muli. I più audaci indossano anche il casco!
Continua la visita a Fes e questa volta sono in uno dei luoghi più caratteristici dove le tradizioni la fanno da padrona: le concerie. Qui si parte dalla pelle vergine e si arriva al prodotto finito! Pochi sono i colori finali perchè poche sono le materie prime con cui tingere naturalmente i capi. Il blu si ottiene dall'indaco, il rosso dal papavero, il verde dalla menta ed il giallo dallo zafferano. L'odore è molto forte in quanto nella prima fase viene usato il guano per ammorbidire il cuoio. Questo processo produttivo è rimasto pressochè invariato nei secoli e non rimane altro che fermarsi per un istante, riporre la fotocamera nella giacca e godersi in silenzio uno degli spettacoli più antichi del Marocco.
Continua la visita a Fes e questa volta sono in uno dei luoghi più caratteristici dove le tradizioni la fanno da padrona: le concerie. Qui si parte dalla pelle vergine e si arriva al prodotto finito! Pochi sono i colori finali perchè poche sono le materie prime con cui tingere naturalmente i capi. Il blu si ottiene dall'indaco, il rosso dal papavero, il verde dalla menta ed il giallo dallo zafferano. L'odore è molto forte in quanto nella prima fase viene usato il guano per ammorbidire il cuoio. Questo processo produttivo è rimasto pressochè invariato nei secoli e non rimane altro che fermarsi per un istante, riporre la fotocamera nella giacca e godersi in silenzio uno degli spettacoli più antichi del Marocco.
La temperatura scende, la quota sale, sto attraversando le alte montagne dell'Atlante! Ogni tanto fa capolino la neve, poi aumenta e aumenta ancora. Guiderò per tutta la giornata in mezzo alla neve, montagne di neve, altopiani di neve. Chi l'avrebbe mai detto?
Sto guidando attraverso la foresta di cedri di Azrou, tra un tornante ghiacciato e l'altro il mio occhio è attratto da oggetti gialli non identificati ai bordi della stradina.
Diamine! Sono bertucce! E ce ne sono tante! Sono circa 30 esemplari tra adulti e cuccioli, attraversano la strada e rimangono in attesa della mia prossima mossa.
Mi fermo e osservo.
Sono a Midelt, una città a 1500 metri di altitudine su un altopiano dell'Atlante. Le temperature sono talmente basse tanto che le enormi lastre di ghiaccio presenti sulla strada attendono solo che un'incauta AfricaTwin passi a velocità sostenuta...fortunatamente senza danni. E' tempo di un tajine! Uno dei piatti tipici del Marocco: il cibo (solitamente verdure e carne) vengono cotti in dei curiosi contenitori a forma di imbuto rovesciato (chiamati appunto tajine) senza ausilio di olio o condimenti. Semplicemente il contenuto si cuoce con il suo stesso vapore. Delizioso!
Uno dei parcheggi notturni più sicuri fin'ora: il mercato del paese. Ho convinto il custode a farmi lasciare la moto tra il banco della carne e quella delle spezie e si è offerto come "guardian". I "guardians" in Marocco tengono sotto controllo il mezzo che vine loro affidato in cambio di una piccola offerta di denaro. Il sistema funziona e la mia Africa non è mai stata toccata da nessuno. In questo caso me la sono cavata con 10 dh, circa 1 €.
Uno dei parcheggi notturni più sicuri fin'ora: il mercato del paese. Ho convinto il custode a farmi lasciare la moto tra il banco della carne e quella delle spezie e si è offerto come "guardian". I "guardians" in Marocco tengono sotto controllo il mezzo che vine loro affidato in cambio di una piccola offerta di denaro. Il sistema funziona e la mia Africa non è mai stata toccata da nessuno. In questo caso me la sono cavata con 10 dh, circa 1 €.
Ormai le montagne dell'Atlante sono alle spalle, inizia il deserto! L'emozione è grande mano a mano che l'orizzonte si appiattisce e la vegetazione scompare per lasciare il posto al giallo delle rocce. In mente ho sempre e solo la stessa cosa: Merzouga!
Il deserto non è solo silenzio e roccia ma anche povertà . A pochi metri da me, delle persone stanno conducendo i muli nel rigagnolo d'acqua sottostante per lavare vestiti e pentole. Alcuni approfittano addirittura per un bagno completo. I bambini giocano nel fango ma sembrano felici.
Il deserto non è solo silenzio e roccia ma anche povertà . A pochi metri da me, delle persone stanno conducendo i muli nel rigagnolo d'acqua sottostante per lavare vestiti e pentole. Alcuni approfittano addirittura per un bagno completo. I bambini giocano nel fango ma sembrano felici.
Le dune di Merzouga sempre più vicine. Pausa sigaretta presso queste tende dove sono esposti prodotti di artigianato locale. Come consuetudine l'uomo si avvicina ed inizia a parlare del più e del meno per poi insistere fino allo sfinimento perchè compri qualcosa. Non riesce però ad essere convincente come a Fes dove sono riusciti a vendermi un tappeto!
Ad un tratto le dune dell' ErgChebbi fanno capolino all'orizzonte e l'emozione è incontenibile! L'Erg Chebbi è un gruppo di dune sahariane che possono raggiungere un'altezza di 150 mt. Non mi faccio sfuggire l'occasione di dormire in un accampamento berbero nel bel mezzo del deserto. Contratto velocemente per una traversata in dromedario e dopo 1 ora e mezza raggiungerò il piccolo campo base formato da tende disposte a cerchio. Non sapevo che lo spettacolo non era ancora iniziato!
Ad un tratto le dune dell' ErgChebbi fanno capolino all'orizzonte e l'emozione è incontenibile! L'Erg Chebbi è un gruppo di dune sahariane che possono raggiungere un'altezza di 150 mt. Non mi faccio sfuggire l'occasione di dormire in un accampamento berbero nel bel mezzo del deserto. Contratto velocemente per una traversata in dromedario e dopo 1 ora e mezza raggiungerò il piccolo campo base formato da tende disposte a cerchio. Non sapevo che lo spettacolo non era ancora iniziato!
C'è vento e la sabbia entra in qualsiasi fessura. Il turbante proviene dalla bottega artigiana di Rashid a Midelt. Questo ragazzo ogni primavera parte in sella ai muli per raggiungere le tribù berbere sui monti dell'Atlante per portare beni di prima necessità . Ritorna dopo circa 15 giorni con tappeti, gioielli, stoffe da rivendere nella sua bottega.
I dromedari sono legati alla recinzione dell'accampamento, l'amico marocchino sta preparando un enorme tajine ed il sole non è ancora tramontato. E' il momento giusto per scalare la duna più alta dell'erg e godersi il tramonto sul deserto. Durante la salita il piede affonda letteralmente nella sabbia e la pendenza si fa via via più accentuata. Impiego circa 40 minuti per raggiungere la cima. Ne valeva la pena.
I dromedari sono legati alla recinzione dell'accampamento, l'amico marocchino sta preparando un enorme tajine ed il sole non è ancora tramontato. E' il momento giusto per scalare la duna più alta dell'erg e godersi il tramonto sul deserto. Durante la salita il piede affonda letteralmente nella sabbia e la pendenza si fa via via più accentuata. Impiego circa 40 minuti per raggiungere la cima. Ne valeva la pena.
Dopo un tajine cucinato nel deserto che avrebbe potuto sfamare la mia guida, 2 dromedari e me stesso (circa quanto altri 2 dromedari), mi ritrovo davanti ad una notte stellata da lasciare a bocca aperta. La luna è assente e le stelle sono così tante e luminose da non riuscire a distinguere le costellazioni. Una Via Lattea come non si era mai vista. E Campo Imperatore MUTO!
Ritornando dalla notte nell'accampamento berbero il pensiero va alla moto lasciata incustodita in un piazzale sabbioso. Come al solito nulla era stato spostato...che posto favoloso il Marocco! Ora si attraversa il deserto, il deserto "quello vero" e le due taniche piene di benzina sono lì a rassicurarmi che tutto andrà per il meglio!
Ritornando dalla notte nell'accampamento berbero il pensiero va alla moto lasciata incustodita in un piazzale sabbioso. Come al solito nulla era stato spostato...che posto favoloso il Marocco! Ora si attraversa il deserto, il deserto "quello vero" e le due taniche piene di benzina sono lì a rassicurarmi che tutto andrà per il meglio!
Questa è la scena: sto godendo dello stupendo paesaggio che offre il deserto marocchino tra palmeti, rettilinei lunghissimi e orizzonti lontanissimi. Ad un tratto, un rombo alle mie spalle, un Ktm mi sorpassa ma rallenta subito. Riesco a leggere la targa...Italia!
"Hey da dove vieni?"
"Jesi, Ancona...e tu?"
"Forlì!"
"Grande! Fermiamoci e facciamoci una paglia!"
Neanche il tempo delle presentazioni e una CRF1000 guidata da un inglese si ferma accanto a noi con grosse risate e stupore per essersi incrociati casualmente in mezzo al deserto. Tempo 10 minuti e un backpacker inglese passa proprio di li...da non credere!
Raggiunto un economico campeggio cominciamo a pensare alla cena prima che faccia buio. Tre pagnotte di pane arabo, una cipolla, un peperone piccante, 2 bottiglie di acqua e 6 dolci tipici...il tutto per 50 CENTESIMI! La vera sorpresa però è quando notiamo una piccola zona cucina provvista di pentolame e utensili! Da buoni italiani prepariamo 1 kg abbondante di pasta e la offriamo al nostro amico inglese!
"Hey da dove vieni?"
"Jesi, Ancona...e tu?"
"Forlì!"
"Grande! Fermiamoci e facciamoci una paglia!"
Neanche il tempo delle presentazioni e una CRF1000 guidata da un inglese si ferma accanto a noi con grosse risate e stupore per essersi incrociati casualmente in mezzo al deserto. Tempo 10 minuti e un backpacker inglese passa proprio di li...da non credere!
Raggiunto un economico campeggio cominciamo a pensare alla cena prima che faccia buio. Tre pagnotte di pane arabo, una cipolla, un peperone piccante, 2 bottiglie di acqua e 6 dolci tipici...il tutto per 50 CENTESIMI! La vera sorpresa però è quando notiamo una piccola zona cucina provvista di pentolame e utensili! Da buoni italiani prepariamo 1 kg abbondante di pasta e la offriamo al nostro amico inglese!
Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che il Marocco funge da set cinematografico di importantissimi film americani e non solo. Qui siamo negli studi Atlas, nel bel mezzo del deserto, dove sono state girate scene de "Il Gladiatore", "Gesù di Nazareth", "La passione di Cristo", "Lawrence d'Arabia"...insomma, film da Oscar!
In questo studio sono visitabili i vari set originali (ovviamente restaurati) con tanto di pannelli illustrativi che documentano quali scene del film sono state girate in quell'esatto punto. Immaginate di poter vedere con i vostri occhi i luoghi, gli scorci e gli oggetti di uno dei vostri film preferiti...davvero esaltante!
Sto guidando in direzione Marrakech e il deserto lascia il posto all'Alto Atlante...si sale di nuovo! Sono stanco, ho bisogno di una pausa, mi fermo e sgranocchio qualcosa. Un uomo avanza lentamente verso di me, è zoppo e delle stampelle lo aiutano durante la salita. Si avvicina mostrandomi delle curiose pietre tonde, completamente nere, con un elastico intorno...capisco che all'interno c'è qualcosa. L'uomo mi guarda e divide un sasso a metà : un tripudio di colori cangianti! E' quarzo! Vuole vendermelo ma fa capire che non è interessato ai soldi, vuole solo cibo...bene, è giunta l'ora di disfarsi di tutte le scatolette di tonno che mi accompagnano dall'Italia! Aggiungo anche 200dh ed insisto affinché li accetti. L'uomo ringrazia con un enorme sorriso e mi fa capire che porterà le 6 scatole subito alla sua famiglia. Un momento che difficilmente scorderò.
Sto guidando in direzione Marrakech e il deserto lascia il posto all'Alto Atlante...si sale di nuovo! Sono stanco, ho bisogno di una pausa, mi fermo e sgranocchio qualcosa. Un uomo avanza lentamente verso di me, è zoppo e delle stampelle lo aiutano durante la salita. Si avvicina mostrandomi delle curiose pietre tonde, completamente nere, con un elastico intorno...capisco che all'interno c'è qualcosa. L'uomo mi guarda e divide un sasso a metà : un tripudio di colori cangianti! E' quarzo! Vuole vendermelo ma fa capire che non è interessato ai soldi, vuole solo cibo...bene, è giunta l'ora di disfarsi di tutte le scatolette di tonno che mi accompagnano dall'Italia! Aggiungo anche 200dh ed insisto affinché li accetti. L'uomo ringrazia con un enorme sorriso e mi fa capire che porterà le 6 scatole subito alla sua famiglia. Un momento che difficilmente scorderò.
Finalmente ho raggiunto Marrakech! L'intenzione è quella di rimanere due giorni ma trovare una sistemazione si rivela tutt'altro che semplice! Google Maps non funziona in Marocco quindi vado "a naso" scansionando esteriormente gli alloggi vicini al centro e cercando di indovinare la fascia di prezzo. Ormai notte, mi incammino verso Jemaa el-Fnaa, la piazza forse più famosa dell'intero Marocco! Gente che balla e suona in ogni ad ogni angolo, incantatori di serpenti, tavolini con giochi d'azzardo, tendoni che coprono cucine fumanti, tavoli che strabordano di cibo marocchino cotto al momento e chi più ne ha più ne metta. Si respira un'aria di festa una grande, gigantesca festa che sembra non dover mai finire. La medina di Marrakech è un tripudio di colori e odori, perdersi tra i suoi vicoli è come fare un salto indietro nel tempo!
Si punta verso Nord, il viaggio sta ormai volgendo al termine. Faccio tappa a Casablanca dove visiterò solamente la moschea di Hassan II, l'unica moschea dell'intero Marocco in cui è possibile entrare anche a non musulmani. Dire Suggestiva sarebbe alquanto limitativo: mano mano che ti avvicini ti rendi conto della sua imponenza, infatti è la terza moschea più grande del mondo del mondo dopo La Mecca e al Moschea del Profeta. In più è costruita proprio sul mare, il che rende tutto molto più scenografico. Ancora più a nord troviamo Meknes con Bab Mansour, la famosissima porta della città . In questa graziosa città ne approfitterò per visitare un tipico hammam (non come quelli di Marrakech) e capire il meccanismo tramite il quale si genera vapore.
Arriva il giorno del mio compleanno, il 1° Febbraio, e con esso anche il giorno del mio addio al Marocco. Quale miglior modo di concludere questo fotoracconto se non citando me stesso:
"Si ha sempre un po’ paura di ciò che non si conosce ed ammetto di essere partito dall’Italia con un po’ di pregiudizi. Ho però trovato un popolo estremamente accogliente e disponibile ad aiutarti in qualsiasi modo, una terra che ha tantissimo da offrire a livello paesaggistico e umano. Viaggiare serve anche ad aprire la mente, conoscere i popoli, capire le loro tradizioni ed arricchirsi culturalmente."
"Si ha sempre un po’ paura di ciò che non si conosce ed ammetto di essere partito dall’Italia con un po’ di pregiudizi. Ho però trovato un popolo estremamente accogliente e disponibile ad aiutarti in qualsiasi modo, una terra che ha tantissimo da offrire a livello paesaggistico e umano. Viaggiare serve anche ad aprire la mente, conoscere i popoli, capire le loro tradizioni ed arricchirsi culturalmente."
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