
MAROCCO IN SOLITARIA - INTERVISTA E RIFLESSIONI

"Perchè il Marocco e perchè da solo?" Questa domanda mi è stata posta tantissime volte e ogni volta ho un'esitazione nel rispondere. Scelgo i paesi da visitare in modo irrazionale, in base a quello che suscitano in me e il Marocco riportava alla mia mente le serate da bambino passate a guardare documentari dove gli uomini vivevano ancora in povertà tra palme e dromedari.
Ciao Alessandro, cosa rappresentano per te "i diari dell'Africa Twin"?
Il progetto I diari dell’Africa Twin nasce il 15 Luglio 2016 per condividere le mie esperienze di viaggio. Vengono pubblicati quotidianamente aggiornamenti relativi sia al motoviaggio sia alla quotidianità di un motoviaggiatore. L’idea iniziale era di creare una raccolta, un diario di bordo, con tutte le mie esperienze in tema di viaggi. Con il passare dei mesi il progetto si è tramutato in una carta carbone virtuale della mia vita, un impegno a tempo pieno che richiede passione e dedizione. Pubblico materiale di ogni tipo, dalle foto ai video, dalle curiosità alle news, in questo modo riesco a dispensare consigli sulla moto e sul viaggio.Parlami del tuo ultimo viaggio in Marocco in solitaria, che tipo di esperienza è stata per te?
E' da molto tempo che viaggio sia in compagnia che in solitaria. Ho fatto viaggi in auto stando via anche per mesi e viaggiato in moto in lungo ed in largo per l'Europa ma questa è stata senza dubbio un’esperienza nuova in quanto per la prima volta ho potuto guidare ed esplorare una parte, anche se piccolissima, di un nuovo continente: l’Africa.La tua AT si è comportata bene? Come l'hai equipaggiata per affrontare questo viaggio?
Allestimento:-valigie alluminio;
-sacche a rotolo impermeabili;
- gomme tassellate;
-2 taniche di benzina;
L'Africa si è sempre comportata bene ma vorrei raccontare un aneddoto: al porto di Genova, dopo una pausa sigaretta, giro la chiave e la moto non da segni di vita. Inizio ad interpellare il calendario ecclesiastico ma nessuno risponde, continuo a spinta verso la nave, porto a termine il rituale burocratico e mi fermo in uno spiazzo. Giro e rigiro la chiave nella speranza che qualcosa cambi, nulla. "Cavolo, ma se non da alcun segno di vita provo a controllare i morsetti della batteria". Smonto la fiancatina e guardo la batteria come si guarda una piscina piena di vinavil (cit) : COMPLETAMENTE SECCA nonostante manutenzione minuziosa e mai segni di cedimento! Devo inventarmi qualcosa. Mi avvicino con fare disinvolto a 2 operai del porto a bordo del loro furgoncino, faccio il ruffiano e li convinco (soldi cash) a portarmi al più vicino motoricambi aperto di sabato pomeriggio.
IO: "Salve, ho la nave che parte tra 1 ora e ho bisogno assolutamente di una batteria per la mia moto!"
NEGOZIANTE: "Ho questa ma dopo aver messo l'acido devi caricarla per una decina di ore"
IO:"Al litio hai niente?"
NEGOZIANTE: "No, mi dispiace, per la tua non ho niente"
IO: "Dammene una a caso basta che sia più piccola"
NEGOZIANTE: "Sicuro?"
IO: "SI!"
Torno, monto la nuova batteria ed entro in nave.

Come descriveresti il popolo marocchino, che tipo di accoglienza ti ha riservato?
Si ha sempre un po’ paura di ciò che non si conosce ed ammetto di essere partito dall’Italia con un po’ di pregiudizi. Ho però trovato un popolo estremamente accogliente e disponibile ad aiutarti in qualsiasi modo, una terra che ha tantissimo da offrire a livello paesaggistico e umano. Viaggiare serve anche ad aprire la mente, conoscere i popoli, capire le loro tradizioni ed arricchirsi culturalmente.Quali sono i pensieri che affollano la mente di un motociclista, mentre ci si ritrova nel bel mezzo di quei paesaggi infiniti africani?
Libertà, pace e felicità: questo era quello che provavo guidando nel bel mezzo del deserto roccioso del Marocco. Tutto il resto non conta, non conta che sei a digiuno dal giorno prima, non conta quel problema che ti angosciava a casa, ti lasci semplicemente alle spalle la vita quotidiana godendo di ciò che è intorno a te. Certo, ogni tanto mi preoccupavo guardando l'inesorabile scorrere del contachilometri senza aver ancora incrociato un benzinaio, ma avevo comunque 10 litri di benzina nelle taniche.Quale la località che ti ha incantato lungo la tua strada?
Il mio obiettivo principale era di oltrepassare le montagne dell’Atlante per raggiungere Merzouga ed il deserto. Sono rimasto letteralmente stregato dal primo incontro con l'Erg Chebbi e le sue maestose dune che si stagliano orgogliose ed imponenti. Ho partecipato ad un tour con i dromedari, dormito in un accampamento berbero nel deserto ed ammirato un infinito cielo stellato che è impossibile da raccontare. Un'esperienza unica!
Hai incontrato particolari difficoltà?
No è tutto filato liscio senza particolari problemi. Un fattore che però mi ha colto impreparato è stata la neve. Si, la neve. Attraversando le montagne dell'Atlante si sale molto di quota ed inevitabilmente ci si confronta con le temperature rigide ma mai avrei pensato di guidare per un'intera giornata solo ed esclusivamente in paesaggi innevati! Ad Azrou, ai lati della strada, c'era 1 metro abbondante di neve! Ovviamente ero preparato sia al caldo che al freddo quindi non è stato un problema.Come ti sei organizzato per i pernottamenti?
Come al solito: tenda e fornellino. Non prenoto mai nulla e decido giorno per giorno dove dormire e se dormire in tenda o andare al caldo in un hotel. La scelta dipende dal tipo di giornata che ho affrontato: ad esempio se ho affrontato un tratto molto impegnativo, ho sudato e quindi necessito di una doccia ed un buon riposo non ci penso due volte a pernottare in un hotel o ostello. Altrimenti scelgo un posto dove piantare la tenda e cucinarmi la cena.Viaggiare in solitaria è una limitazione o un vantaggio per te?
E’ uno dei tanti modi di viaggiare. C’è chi viaggia in aereo, chi in auto, chi in bicicletta piedi, chi in compagnia e chi in solitaria… ci sono pro e contro. In solitaria sai che potrai contare solo ed unicamente su te stesso: guasti, malintenzionati o incidenti saranno dei problemi che dovrai risolvere da solo e contando solo sulle tue forze. L’altra faccia della medaglia è che non hai alcun genere di vincolo e non dipendi da nessuno riguardo ad esempio la scelta di dove andare, quanto restare, dove dormire o semplicemente cosa fare.
Quale il tuo prossimo progetto di viaggio?
Vivo alla giornata, non pianifico né tantomeno progetto da ora i futuri viaggi. Sostanzialmente funziona così: appena mi rendo conto che di lì ad un mese potrò partire, vado in libreria, mi piazzo avanti gli scaffali delle guide e scelgo emotivamente quella che più mi attira. Sfogliando la guida ho un’idea generale dei posti che meritano essere visitati e creo una bozza di itinerario. Non per questo lascio che l’itinerario diventi una gabbia: in viaggio mi lascio tentare da deviazioni improbabili o consigli della gente del luogo e non sono rari i casi in cui i fuori programma si rivelano talmente appaganti da meritare uno o due giorni di permanenza in più.Cambieresti la tua "Africona" per un'altra moto?
Per ora no, sono un tipo sentimentale e mi affeziono facilmente. La mia Africa Twin, nonostante la veneranda età di 29 anni, durante il mio viaggio in Marocco si è comportata egregiamente, come sempre del resto. Spesso mi viene rivolta la domanda “ma non hai paura sapendo di partire partire con una moto così vecchia, che può abbandonarti da un momento all’altro?” la mia risposta è sempre la stessa “pompa benzina, regolatore di tensione e centralina di riserva sempre con me”. Sono infatti questi i punti deboli dell’Africa Twin, altro non può fermarla (sgrat sgrat!)Alessandro, cosa pensi del "mondo visto da dietro la visiera"?
Per come la vedo io "il mondo visto da dietro la visiera" è forse l'unica cosa che conta. Non sto parlando solamente di viaggi in moto: puoi decidere di partire per il Giappone o per un weekend in una città a pochi chilometri, il mondo dietro la visiera è ogni volta che decidi di dare un taglio con la vita quotidiana, ogni volta che ti incammini in un nuovo percorso ed anche quando decidi di affrontare un problema da un altro punto di vista. La visiera è il tuo mezzo per raggiungere la felicità.