30 Novembre 2017

VIA DELLA CARBONELLA: VERITÀ O LEGGENDA?

Alla scoperta dei luoghi di produzione del carbone sulle sterrate romagnole tra borghi rurali e camionisti che sognano l'Africa Twin.

La strada che da il nome al nostro itinerario parte dal piccolo paese di Fresciano, a metà strada tra le Balze di Verghereto e Badia Tedalda. Per raggiungerlo cerchiamo di evitare il classico passo di Viamaggio e optiamo per un itinerario secondario, sicuramente più lento ma senz’altro molto più paesaggistico e soprattutto caratterizzato dall’alternanza asfalto / strade sterrate. Una vera libidine per le nostre Africa Twin .
Una volta giunti al paese di Fresciano si imbocca la strada sterrata che porta al borgo di Montebotolino per ritornare asfaltata in località Rofelle. I primi segnali della produzione di carbone iniziano a farsi avanti, cataste di legna tagliata alla perfezione a bordo strada, odore di legno tagliato, rumore di motoseghe, qualche camion e trattore carico a far la spola nelle zone in cui viene preparata la legna per essere bruciata. Seguendo le indicazioni per Badia Tedalda dopo pochi chilometri ci troviamo proprio nel centro di quest’ultima e qui vi consigliamo di fermarvi per un panino o per un pranzo in uno dei diversi ristoranti che si affacciano sul passo di Viamaggio. Dopo esservi rifocillati (consigliamo un bel caffè prima di rimettervi in sella) seguiamo le indicazioni per la Cascata del Presalino, la strada costeggia il Fiume Marecchia e poco prima di giungere al borgo di Palazzi prendiamo giriamo a destra seguendo la freccia che ci indica la strada per Alpe della Luna.

Qualche chilometro di asfalto e di nuovo sterrato fino al paese di Parchiule, qui addirittura sono visibili le zone adibite alla produzione di carbone. Non è raro infatti nel periodo estivo vedere in azione i carbonari intenti a bruciare la legna per produrre carbonella, utilizzando ancora i metodi di una volta. Ci troviamo lungo le sponde del torrente Auro e se non fossimo in un freddo e ventoso sabato di Novembre non avremmo disdegnato un bel bagno! Ci lasciamo alle spalle il borgo di Parchiule per raggiungere Borgo Pace e ci buttiamo a piè pari sulla SP 61 diretti a Sestino. Anche questa strada è veramente poco trafficata soprattutto in questo periodo e con questo tempo ci siamo solo noi con le nostre moto. La sensazione è quella di trovarsi in un angolo di mondo sperduto, perdere l’orientamento non è difficile, ed è sicuramente un valore aggiunto all'itinerario che, soprattutto d'autunno, regala colori meravigliosi. Percorsi i 13 chilometri che separano Borgo Pace a Sestino l’itinerario prevede la chiusura del cerchio percorrendo il passo della Petrella andando a “toccare” con ruota anche la Riserva Naturale del Sasso Simone fino poi a svoltare a destra in località Miratoio e ritrovarsi a Pennabilli. Da qui riprendiamo la Sp 258 della valle del Marecchia in direzione Rimini concludendo quella che è stato il nostro motogiro alla scoperta della Strada della carbonella.

ITINERARIO PARTE 1

ITINERARIO PARTE 2

TIRANDO LE SOMME

I km percorsi in totale sono stati 200. Abbiamo preferito strade il più secondarie possibile trovandoci anche, per l’appunto, in strade sterrate. Il livello di difficoltà del giro è basso ed è percorribile con qualsiasi enduro stradale bicilindrica, con un po’ di dimestichezza con lo sterrato anche in coppia. Salvo che non si desideri percorrere tali strade sotto pioggia battente o dopo un lungo periodo di pioggia non sono necessarie gomme tassellate. I rifornimenti sono disponibili nei paesi di Badia Tedalda, Borgo Pace e Pennabilli, ma in ogni caso i pezzi di fuoristrada hanno chilometraggi brevi e generalmente qualche macchina si incontra sempre. Sono strade aperte al traffico, e può capitare di incontrare camion, trattori, mezzi da lavoro ma anche chi svolge attività fisica come jogging o MTB quindi è importante procedere a velocità ridotta per evitare pericoli ma anche per godersi i magnifici paesaggi di queste zone.

DIFFICOLTÀ: bassa20%
LUNGHEZZA: 200 km40%
GOMME TASSELLATE: non necessarie10%